il ns. kingbacca e il sesso (2)

era una delle solite riunioni all'unione combattenti Vi partecipava pure una bella ragazza magra, alta, capelli neri lunghi fino alle spalle. altera, bella... noi(gli stessi di prima, eravamo tutti innamorati o quantomeno attratti da lei la bella nel gruppo degli sfigati) era fidanzata, per cui i più onesti, chi per alibi e chi per non sbattere il naso in faccia al muro, avevano lasciato perdere... ...ma non maffeis... maffeis non era bello, ed il cattivo gusto nell' abbigliamento ed il barbiere da 7.000 lire certo non lo aiutavano... ma lui era diverso da tutti noi, lui non ragionava secondo i canoni comuni La tampinava da un po' e gli "amici" gli dicevano di lasciare perdere... ma lui era un sognatore, il maffeis, e aveva deciso di insistere oltre ad ogni possibile ragionevolezza. il culmine assoluto fu una sera, nella quale il maffeis, che come al solito per risparmiare aveva approfittato del fatto che poi si divideva fra tutti per bersi, a fronte di 14.000 Lit.pagate, circa 70.000 lire di vino rosso... ...e quella sera maffeis aveva deciso di tentare il tutto per tutto, come un giocatore di poker, con un meraviglioso bluff, e sotto l' arco della pace in una bellissima sera stellata d' estate, mentre si stava per andare ognuno a casa sua ci provò apertamente, come solo lui sa fare, con quel movimento del labbro che solo chi l'ha visto sa cosa intendo...

"DAI BACIAMI"disse il maffeis, così senza mezze misure

la ragazza disse"dai maffeis smettila che sei ubriaco..."

Chiunque a quel rifiuto si sarebbe ritirato (parentesi: ora che ho trentani io stesso posso garantirvi che se una ragazza vi vuole baciare lo fa lei per prima, prima che tu ti possa lontanamente sognarti di fare qualcosa, ma a quel tempo eravamo giovani ed inesperti), ma non il maffeis che nel suo delirio autistico non concepiva il rifiuto, il non accettare il suo bacio profumato da 70.000 lire di vino scadente. E rilanciò, da esperto giocatore di poker, pronunciando le immortali parole che io, ed altri fra noi portiamo ancora impresse a fuoco nella mente:

"DAI, CHE CAZZO TE NE FREGA..."

Si proprio così, "dai che cazzo te ne frega...", era quella la visione del mitico maffeis a quel tempo, la ragazza provava ovviamente sentimenti di repulsione per lui, per l'alito, per i jeans, la camicia, il taglio di capelli, la voce; per tutto insomma e lui se ne fregava nel suo delirio e fece dipendere il rifiuto da un no so, scrupolo morale di lei, boh, e non dallo schifo e la poca attrazione, per non dire nulla, che lei provava. Uscì vincitore (o almeno così credette, nell' ammirazione di tutti) Che cazzo te ne frega sono le parole che porterò per sempre nel mio cuore e che dimostrano ulteriormente che il maffeis a quel tempo era oltre, al di là di noi, nel futuro. Lui nella sua somma saggezza aveva messo in quelle parole il pensiero del dalai lama, di nietzsche, di tutti quelli che in un modo o nell' altro avevano capito la caducità della vita, Ed è per questo che io lo ammiro

vs umile servo ulli

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