era
una delle solite riunioni all'unione combattenti Vi partecipava
pure una bella ragazza magra, alta, capelli neri lunghi fino alle
spalle. altera, bella... noi(gli stessi di prima, eravamo tutti
innamorati o quantomeno attratti da lei la bella nel gruppo degli
sfigati) era fidanzata, per cui i più onesti, chi per alibi
e chi per non sbattere il naso in faccia al muro, avevano lasciato
perdere... ...ma non maffeis... maffeis non era bello, ed il cattivo
gusto nell' abbigliamento ed il barbiere da 7.000 lire certo non
lo aiutavano... ma lui era diverso da tutti noi, lui non ragionava
secondo i canoni comuni La tampinava da un po' e gli "amici"
gli dicevano di lasciare perdere... ma lui era un sognatore, il
maffeis, e aveva deciso di insistere oltre ad ogni possibile ragionevolezza.
il culmine assoluto fu una sera, nella quale il maffeis, che come
al solito per risparmiare aveva approfittato del fatto che poi si
divideva fra tutti per bersi, a fronte di 14.000 Lit.pagate, circa
70.000 lire di vino rosso... ...e quella sera maffeis aveva deciso
di tentare il tutto per tutto, come un giocatore di poker, con un
meraviglioso bluff, e sotto l' arco della pace in una bellissima
sera stellata d' estate, mentre si stava per andare ognuno a casa
sua ci provò apertamente, come solo lui sa fare, con quel
movimento del labbro che solo chi l'ha visto sa cosa intendo...
"DAI
BACIAMI"disse il maffeis, così senza mezze misure
la
ragazza disse"dai maffeis smettila che sei ubriaco..."
Chiunque
a quel rifiuto si sarebbe ritirato (parentesi: ora che ho trentani
io stesso posso garantirvi che se una ragazza vi vuole baciare lo
fa lei per prima, prima che tu ti possa lontanamente sognarti di
fare qualcosa, ma a quel tempo eravamo giovani ed inesperti), ma
non il maffeis che nel suo delirio autistico non concepiva il rifiuto,
il non accettare il suo bacio profumato da 70.000 lire di vino scadente.
E rilanciò, da esperto giocatore di poker, pronunciando le
immortali parole che io, ed altri fra noi portiamo ancora impresse
a fuoco nella mente:
"DAI,
CHE CAZZO TE NE FREGA..."
Si
proprio così, "dai che cazzo te ne frega...", era
quella la visione del mitico maffeis a quel tempo, la ragazza provava
ovviamente sentimenti di repulsione per lui, per l'alito, per i
jeans, la camicia, il taglio di capelli, la voce; per tutto insomma
e lui se ne fregava nel suo delirio e fece dipendere il rifiuto
da un no so, scrupolo morale di lei, boh, e non dallo schifo e la
poca attrazione, per non dire nulla, che lei provava. Uscì
vincitore (o almeno così credette, nell' ammirazione di tutti)
Che cazzo te ne frega sono le parole che porterò per sempre
nel mio cuore e che dimostrano ulteriormente che il maffeis a quel
tempo era oltre, al di là di noi, nel futuro. Lui nella sua
somma saggezza aveva messo in quelle parole il pensiero del dalai
lama, di nietzsche, di tutti quelli che in un modo o nell' altro
avevano capito la caducità della vita, Ed è per questo
che io lo ammiro
vs
umile servo ulli
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